Lova La zona è nettamente divisa in due parti: a ovest quella abitata, a est quella tipicamente lagunare, costituita da valli. Il territorio, come testimonia una barca neolitica scoperta a Lova, era abitato certamente fin dai tempi antichi, poi in epoca romana i veneti costruirono villaggi abitati da contadini e pescatori. Qui passava la Via Popillia e nel territorio si insediò una colonia romana. Lova sorse proprio sul Decumano dellagro centuriato e fu sede di unantica pieve. Infatti notizie interessanti riguardano soprattutto la zona di Lova, dove reperti romani sono documentati fin dal secolo scorso e dove doveva esserci senza dubbio un centro di notevole consistenza, se si tiene conto della quantità di materiale, soprattutto funerario, proveniente dallattuale paese e da ampie zone situate nelIarea circostante. Anche se gran parte di questi ![]() A Lova sfocia in laguna un corso dacqua, il Carnio- Brentella, che è il solo elemento dellidrografia antica ancora conservato, e dove, tra la terra dei campi, continuano ad emergere le tracce di vasti insediamenti di epoca romana. La chiesa secentesca, dedicata a S. Giustina, risale al 1236 come conferma la lapide posta allingresso. Interessante il dipinto del primo settecento dietro Ialtar maggiore "Il martirio di Santa Giustina". Pregevole le tele del 500 e del 600 con "La Madonna il Bambino e i Santi". Cinghiale rinvenuto a Lova ed attualmente esposto al Museo Archeologico Nazionale di Venezia |
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